Dopo la prima udienza del 22 Maggio oggi si e' tentato ancora di giungere ad un accordo. Ma il Por Pramuk non accetta di rinunciare ad una parte degli introiti che Buakaw otterra' fuori dal ring ( Pubblicita' ecc. ). Per le borse l'accordo era fatto : 60 % Buakaw e 40 % Por Pramuk . Ma per il resto delle entrate , non legate ai combattimenti, Buakaw piuttosto di concedere il 25% e tenere per se il 75% ha decisio definitivamente di ritirarsi.
Il mediatore, un Generale che rappresentava il governo ha tentato in tutti i modi di far comprendere che Buakaw e' un 'icona' nazionale e questa decisione disvalora tutta la Thailandia e la sua immagine a livello Internazionale.
Mr. Pramuk era falice di questa decisione perche' ha consacrato una legge importante in Thailandia : nessun pugile puo' lasciare un camp senza che il proprietatio sia daccordo. Per quanto difficile sa comprendere e per quanto questo sia un limite alla liberta' dei pugili, ritengo doveroso anche sottolineare che i camp Thailandesi investono moltissimo sui giovani pugili e su tanti quel qualcuno che riesce a ripagarli spesso e' poi la ragione di sopravvivenza del Camp. Non e' certo il caso di Mr. Pramuk che 'e molto ricco. Tuttavia una soluzione del genere e' da monito ai pugili e quindi tutela i camp che pur investendo nei giovani non hanno magari poi il grande successo economico che ha avuto Buakaw.
Prima dell'inizio della riunione, Mr Dej Jaikla, direttore generale, ha chiesto di lasciare fuori i media. Mr Pramuk si e’ opposto e questo ha dimostrato che non volesse accettare una soluzione ‘forzata’ proposta dai rappresentanti del governo. A mio avviso proprio perché non aveva a cuore tanto la questione veniale ma il mantenere quell’equilibrio necessario perche’ i camp possano continuare ad investire sui giovani pugili Thailandesi senza paura che arrivi qualche ‘potente’ a portaglielo via proprio quando quell’investimento inizia a dare un ritorno adeguato a sostenere il camp. Sono sicuro che questo mio articolo non piacera’ a tanti, ma credetemi, il Por Pramuk e’ un eccezione perche’ ha fatto veramente una fortuna con Buakaw, ma la gran parte dei camp a stento riescono a sopravvivere soprattutto quelli che non sono in localita’ frequentate dai ‘farang’. Quindi credo che Mr. Pramuk abbia combattuto e vinto uan guerra in nome di tutti i proprietari dei camp Thailandesi. Detto questo resta un dramma che un pugile non sia libero di cambiare camp ! Ma questa e’ la Thailandia e questa e’ storia della Muay Thai nell’anno 2012 .
La storia si conclude con una dichiarazione di pochi secondi da parte di Buakaw . "Devo scusarmi con le autorità’ della Muay Thai e devo ringraziare tutti i miei tifosi e i miei connazionali che mi hanno sempre supportato in tutto. Da quando ho lasciato a casa ho sempre sognato ti ritornaci ed ora sono a casa. Non lascio la Muay Thai, mi ritiro come atleta e voglio dedicarmi ad allenare nel mio camp a Surin. Forse saro’ bravo anche e scoprire giovani ‘gioielli’ della futura MT di domani. Spero che questa brutta storia non si ripeta mai più"... ha concluso con un sorriso.
Il mediatore, un Generale che rappresentava il governo ha tentato in tutti i modi di far comprendere che Buakaw e' un 'icona' nazionale e questa decisione disvalora tutta la Thailandia e la sua immagine a livello Internazionale.
Mr. Pramuk era falice di questa decisione perche' ha consacrato una legge importante in Thailandia : nessun pugile puo' lasciare un camp senza che il proprietatio sia daccordo. Per quanto difficile sa comprendere e per quanto questo sia un limite alla liberta' dei pugili, ritengo doveroso anche sottolineare che i camp Thailandesi investono moltissimo sui giovani pugili e su tanti quel qualcuno che riesce a ripagarli spesso e' poi la ragione di sopravvivenza del Camp. Non e' certo il caso di Mr. Pramuk che 'e molto ricco. Tuttavia una soluzione del genere e' da monito ai pugili e quindi tutela i camp che pur investendo nei giovani non hanno magari poi il grande successo economico che ha avuto Buakaw.
Prima dell'inizio della riunione, Mr Dej Jaikla, direttore generale, ha chiesto di lasciare fuori i media. Mr Pramuk si e’ opposto e questo ha dimostrato che non volesse accettare una soluzione ‘forzata’ proposta dai rappresentanti del governo. A mio avviso proprio perché non aveva a cuore tanto la questione veniale ma il mantenere quell’equilibrio necessario perche’ i camp possano continuare ad investire sui giovani pugili Thailandesi senza paura che arrivi qualche ‘potente’ a portaglielo via proprio quando quell’investimento inizia a dare un ritorno adeguato a sostenere il camp. Sono sicuro che questo mio articolo non piacera’ a tanti, ma credetemi, il Por Pramuk e’ un eccezione perche’ ha fatto veramente una fortuna con Buakaw, ma la gran parte dei camp a stento riescono a sopravvivere soprattutto quelli che non sono in localita’ frequentate dai ‘farang’. Quindi credo che Mr. Pramuk abbia combattuto e vinto uan guerra in nome di tutti i proprietari dei camp Thailandesi. Detto questo resta un dramma che un pugile non sia libero di cambiare camp ! Ma questa e’ la Thailandia e questa e’ storia della Muay Thai nell’anno 2012 .
La storia si conclude con una dichiarazione di pochi secondi da parte di Buakaw . "Devo scusarmi con le autorità’ della Muay Thai e devo ringraziare tutti i miei tifosi e i miei connazionali che mi hanno sempre supportato in tutto. Da quando ho lasciato a casa ho sempre sognato ti ritornaci ed ora sono a casa. Non lascio la Muay Thai, mi ritiro come atleta e voglio dedicarmi ad allenare nel mio camp a Surin. Forse saro’ bravo anche e scoprire giovani ‘gioielli’ della futura MT di domani. Spero che questa brutta storia non si ripeta mai più"... ha concluso con un sorriso.